SALUTE

L'Ema approva il primo vaccino contro la bronchiolite: rivoluzione per neonati e anziani

L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio di un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale.

Potrebbe dunque essere presto disponibile in tutta la Comunità Europea il nuovo vaccino contro la bronchiolite, una malattia virale che colpisce principalmente neonati e persone che hanno superati i 60 anni.

Questa bronchiolite è un'infezione davvero molto comune, e una delle prima cause di ricoveri per bambini piccoli e anziani. Per queste categorie, dunque, l'introduzione di questo vaccino potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione.

Freepik
Un nuovo farmaco contro la bronchiolite
L'Agenzia europea del farmaco (Ema) ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio di un vaccino contro il virus respiratorio sinciziale. Potrebbe dunque essere presto disponibile in tutta la Comunità Europea il nuovo vaccino contro la bronchiolite, una malattia virale che colpisce principalmente neonati e persone che hanno superati i 60 anni. Questa bronchiolite è un'infezione davvero molto comune, e una delle prima cause di ricoveri per bambini piccoli e anziani. 
Freepik
Ecco Abrysvo
Il nome del nuovo prodotto approvato dal’Ema è Abrysvo, ed è un vaccino che andrà a proteggere i neonati fino a 6 mesi e gli over 60 dalle malattie del tratto respiratorio inferiore che sono dovute al virus respiratorio sinciziale (Rsv). Come scrive 'SkyTg24', infatti, “Abrysvo, il primo vaccino anti-Rsv a ottenere il via libera dell'agenzia, è bivalente e ricombinante”.
Freepik
Come agisce il vaccino
Questo nuovo vaccino verrà iniettato alle madri nel terzo trimestre della gravidanza, e conferirà una protezione del neonato per sei mesi dalla nascita. Nello specifico, Abrysvo darà istruzioni all'organismo per produrre anticorpi che agiranno particolarmente e in modo mirato contro la proteina F del virus, quella che gli permette di fondersi con le nostre cellule per infettarle.
Freepik
Come agisce il virus 
Il virus respiratorio sinciziale è parecchio comune nell’Europa Occidentale nei mesi che vanno da novembre ad aprile. Nella maggior parte dei casi provoca sintomi lievi, più o meno quelli di un raffreddore. Tuttavia, nel caso in cui aggredisca soggetti più fragili, causa un'infiammazione dei bronchioli, vale a dire le parti finali delle vie respiratorie. I primi sintomi colpiscono più spesso gli anziani e le persone affette da malattie polmonari o cardiache e da diabete. I bambini però hanno una mortalità più alta rispetto agli anziani, e sono i primi a venire colpiti in modo veramente serio.
Freepik
Il virus respiratorio sinciziale nel mondo
A livello statistico, il virus respiratorio sinciziale ogni anno affligge più o meno 33 milioni di bambini in tutto il mondo, ed è la causa di di 3,2 milioni di bambini, dei quali ne muoiono, media, 111.800 di essi. A livello europeo è una delle principali cause di ospedalizzazione a livello pediatrico, ovvero infantile. Nei casi più gravi provoca bronchiolite e polmonite e, e può condurre, in fine, anche a crisi respiratorie fatali.
Freepik
Le parole di Andrea Lo Vecchio
A 'SkyTg24' ha parlato Andrea Lo Vecchio, presidente della Società Italiana di Infettivologia Pediatrica (Sitip): "Secondo le stime, Rsv porta in ospedale 2 bimbi su 10 che ne sono colpiti nel primo anno di vita. Quasi tutti i bimbi ricoverati hanno bisogno di ossigeno e di quelli ricoverati il 5% finisce in terapia intensiva”. Negli corso degli anni Sessanta del 1900, questa malattia - che provocava nei neonati insufficienza respiratoria, polmoniti e molti decessi - veniva chiamato il “male oscuro”.
Freepik
Al momento non esiste una vera terapia
Sempre il professor Lo Vecchio fornisce delle percentuali su questa patologia nei bambini: "Tra i bimbi sotto i 2 anni che si ammalano di bronchiolite, circa il 10% necessita di ossigeno e viene ricoverato. Di questi, il 5% viene intubato. Purtroppo non c'è una terapia specifica e questo provoca, in genere tra dicembre e gennaio, una forte pressione nei reparti di pediatria e nelle terapie intensive neonatali”.
Informativa ai sensi della Direttiva 2009/136/CE: questo sito utilizza solo cookie tecnici necessari alla navigazione da parte dell'utente in assenza dei quali il sito non potrebbe funzionare correttamente.